Accesso al credito, impulso alla sussidiarietà, con la sollecitazione al trasferimento delle competenze dalla pubblica amministrazione al mondo delle professioni, e piena parificazione tra professionisti e Pmi, da attuare concretamente in particolare per i fondi comunitari.
Sono questi i temi che PROFESSIONISTI PER IL FVG ha consegnato ai consiglieri regionali delle diverse forze politiche al termine di uno stimolante confronto, nella sala Gialla del Là di Moret di Udine.
A Enio Agnola (Pd), Pietro Paviotti (Cittadini), Roberto Novelli (Fi), Renzo Tondo (Ar), Alessandro Colautti (Ap), Elena Bianchi (M5S) e Barbara Zilli (Ln), intervenuti al convegn “Il Professionista 4.0”, è stato preliminarmente presentato un quadro completo delle professioni nella nostra regione da cui evidenziando tra l’altro che il settore professionale costituisce una platea di 24mila lavoratori in Fvg, cresciuti del 20% nell’ultimo decennio ma con una perdita del 4% sul reddito medio nominale nell’ultimo quinquennio, ma che si avvicina al 20% quanto a valore reale.
Ai consiglieri regionali è stato fatto presente inoltre come nella prossima legislatura saranno necessari anche importanti investimenti per la formazione di alto livello, l’incentivazione all’aggregazione degli studi professionali, la tecnologia. La sfida digitale è epocale: il professionista chiede una visione del futuro della regione in cui, a partire dalla banda larga, sia consentito di ripensare e potenziare la professione stessa, non solo in termini di automazione ed efficienza operativa, ma anche nel tipo di prestazione erogata e nelle modalità di interazione con i clienti. Se è vero che alcune istanze vanno indirizzate a Roma, non c’è dubbio che anche l’amministrazione regionale abbia un buon margine di intervento.